CIRCOLARE N. 115 ROMA, 04/03/2008
A TUTTI I GENITORI DEGLI ALUNNI
E, p.c. A TUTTO IL PERSONALE
dell’I.C. “Orsa Maggiore”
- Scuola Infanzia
- Scuola Primaria
- Scuola Secondaria 1° grado
Sedi
OGGETTO: Riunione con i Responsabili del Servizio di Igiene Pubblica
della ASL RM/C
Visto il clima di preoccupazione che si è venuto a creare nelle scuole e per rispondere alle esigenze di comunicazione e trasparenza si informa che, dopo aver provveduto a prendere tutte le misure del caso, abbiamo organizzato un incontro Giovedì 6 Marzo alle ore 9.30 presso la scuola primaria di Via dell’Orsa Maggiore, 112 per fornire a tutti i genitori degli alunni ed al personale interessato comunicazioni corrette e diffondere informazioni utili in merito alla situazione sanitaria della scuola.
Parteciperanno all’incontro il dott. Marsani ed il dott. Cerocchi del Dipartimento di Prevenzione e Profilassi delle malattie infettive della ASL RM/C.
E’ prevista la presenza del Presidente del XII Municipio prof.ssa Patrizia Prestipino per aggiornarci sugli interventi delle strutture territoriali competenti.
Sono invitati a partecipare tutti i genitori ed il personale non in turno di servizio,
IL DIRIGENTE SCOLASTICO
Stefano Sancandi
mercoledì 5 marzo 2008
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La meningite è un’infiammazione delle membrane (le meningi) che avvolgono il cervello e il midollo spinale. La malattia è generalmente di origine infettiva e può essere virale, batterica o causata da funghi. La forma virale, detta anche meningite asettica, è quella più comune: di solito non ha conseguenze gravi e si risolve nell’arco di 7-10 giorni. La forma batterica è più rara ma estremamente più seria, e può avere conseguenze fatali.
Il periodo di incubazione della malattia può variare a seconda del microorganismo causale. Nel caso della meningite virale va dai 3 ai 6 giorni, per la forma batterica dai 2 ai 10 giorni. La malattia è contagiosa solo durante la fase acuta dei sintomi e nei giorni immediatamente precedenti l’esordio.
In Italia dal 1996 è attivo un sistema di sorveglianza dedicato alle meningiti batteriche che negli anni successivi si è ampliato a includere tutte le malattie invasive da meningococco, pneumococco ed emofilo. Ogni anno vengono segnalati al sistema, coordinato dall’Istituto superiore di sanità, circa 800 casi ( circa 200 da meningococco dei quali il 50% è sostenuto da gruppo B)
Neisseria meningitidis (meningococco) è un ospite frequente delle prime vie respiratorie.
Dal 2 al 30% della popolazione sana alberga meningococchi nel naso e nella gola senza presentare alcun sintomo, e questa presenza non è correlata a un aumento del rischio di meningite o di altre malattie gravi. La trasmissione del germe avviene per via respiratoria, e il rischio di sviluppare la malattia sembra essere maggiore in persone che hanno acquisito l’infezione da poco, rispetto a chi invece è portatore da più tempo.
Esistono 13 diversi sierogruppi di meningococco, ma solo 5 (denominati A, B, C, W 135 e Y) causano meningite e altre malattie gravi. In Italia e in Europa i sierogruppi B e C sono i più frequenti.
I sintomi non sono diversi da quelli delle altre meningiti batteriche, ma nel 10-20% dei casi la malattia è rapida e acuta, con un decorso fulminante che può portare al decesso in poche ore anche in presenza di una terapia adeguata.
I malati di meningite o altre forme gravi sono considerati contagiosi per circa 24 ore dall’inizio della terapia antibiotica specifica. La contagiosità è comunque bassa, e i casi secondari sono rari (il 2% di tutti i casi notificati)
Il meningococco può tuttavia dare origine a focolai epidemici. Per limitare il rischio di casi secondari, è importante che i contatti stretti / ad alto rischio dei malati effettuino una profilassi con antibiotici.
In particolare, vengono definiti come contatti ad alto rischio di un malato:
a) i conviventi( specie bambini piccoli)
b) chi ha dormito o mangiato spesso nella stessa casa del paziente (inclusi dormitori e/o mense collettive)
Nel caso degli asili nido vengono considerati contatti ad alto rischio tutti i bambini; nel caso delle scuole materne o di altro grado solo quelli frequentanti la sezione salvo che non vi sia stata condivisione di locali mensa comuni.
c) le persone che nei sette giorni precedenti l’esordio hanno avuto contatti con la sua saliva (attraverso baci, stoviglie, spazzolini da denti)
d) i sanitari che sono stati direttamente esposti alle secrezioni respiratorie del paziente (per esempio durante manovre di intubazione o respirazione bocca a bocca).
Inoltre, la sorveglianza dei contatti a basso rischio è importante per identificare chi dovesse presentare febbre, in modo da diagnosticare e trattare rapidamente eventuali ulteriori casi. Questa sorveglianza è prevista per 10 giorni dall’esordio dei sintomi del paziente.
Vengono definiti contatti a basso rischio:
1) Contatti casuali senza alcuna esposizione diretta alle secrezioni orali o nasofaringee del paziente
2)Contatti con soggetti ad alto rischio ma senza contatti diretti con il paziente
3)Personale di assistenza che non è stato direttamente a contatto con le secrezioni del paziente.
I soggetti con deficit immunitari presentano un aumentato rischio di contrarre la malattia ( deficit del complemento o di properdina, recenti infezioni respiratorie)
Data l'estrema vulnerabilità della Neisseria nell'ambiente esterno, NON sono previste particolari norme di disinfezione, eccetto la prolungata aerazione degli ambienti e la disinfezione degli oggetti venuti direttamente a contatto con le secrezioni naso-faringee del paziente.
NON E' NECESSARIA LA CHIUSURA DELLE SCUOLE
Sintomi e diagnosi
I sintomi della meningite sono indipendenti dal germe che causa la malattia. I sintomi più tipici includono:
* irrigidimento della parte posteriore del collo (rigidità nucale)
* febbre alta
* mal di testa
* vomito o nausea
* alterazione del livello di coscienza
* convulsioni.
* lesioni cutanee di colorito rosa scuro o rosso vinoso
L’identificazione del microorganismo responsabile viene effettuata su un campione di liquido cerebrospinale o su sangue.
Fattori di rischio e possibili complicazioni
Tra i fattori di rischio per lo sviluppo della meningite batterica vanno elencati:
* età: le meningiti batteriche colpiscono soprattutto i bambini sotto i 5 anni e altre fasce di età che variano a seconda del germe. Infatti le forme da meningococco interessano, oltre i bambini piccoli, anche gli adolescenti e i giovani adulti, mentre le meningiti da pneumococco colpiscono soprattutto gli anziani
* vita di comunità: le persone che vivono e dormono in ambienti comuni, come gli studenti nei dormitori universitari o le reclute, hanno un rischio più elevato di meningite da meningococco
* fumo ed esposizione al fumo passivo
* altre infezioni delle prime vie respiratorie.
Prevenzione e vaccinazione
In caso di meningite da meningococco e, in misura minore, da Haemophilus influenzae b, i contatti stretti del malato hanno un maggior rischio di ammalarsi rispetto alla popolazione generale. Per questo è indicata la loro profilassi antibiotica e sorveglianza. Dagli anni Novanta è ormai comune la vaccinazione contro Haemophilus influenzae b, che in Italia rientra tra quelle previste per tutti i nuovi nati. Sono disponibili sul mercato anche i vaccini contro alcuni ceppi di pneumococco e alcuni sierogruppi di meningococco.
Sul fronte della lotta al meningococco, sono attualmente disponibili vaccini polisaccaridici contro i sierogruppi A, C, Y e W 135, che però forniscono una protezione di breve durata ai soli soggetti di età maggiore di 2 anni. Non esistono ancora vaccini per prevenire le meningiti da meningococco sierogruppo B ma ci sono vaccini “coniugati” contro il gruppo C, efficaci già nel primo anno di vita, che inducono una protezione persistente.
In caso di focolai epidemici da meningococco C, le attuali raccomandazioni internazionali indicano l’opportunità di introduzione della vaccinazione su larga scala nell’area geografica interessata quando l’incidenza è superiore a 10 casi per 100.000 abitanti nell’arco di tre mesi.
Dott. F. Staderini
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